- By Isabelle Kahna
- 29 Ottobre 2019
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Lettre à l’Unesco
LES AILES DE VENISE Paris, 03 Février 2020
Gentile Direttrice generale dell’Unesco,
Gentile Audrey Azoulay,
Senza voler mancare di rispetto alla Sua posizione, mi permetto d’interpellarLa direttamente, in qualità di presidente dell’associazione Les Ailes de Venise, per catturare la sua attenzione.
Questo poiché ho infinita fiducia nelle donne alla guida delle nostre grandi istituzioni e delle grandi imprese: una fiducia infinita nella loro volontà di agire e di cambiare, pur sapendo preservare l’umanità necessaria per fare di questo mondo, un mondo vivo.
L’informazione della visita della scorsa settimana degli ispettori dell’Unesco al fine di indagare sullo stato di conservazione del Patrimonio Universale che la città di Venezia rappresenta, mi ha lasciato davvero perplessa… Ma chi mai all’interno dell’ Unesco stabilisce le date delle delegazioni speciali di ispezione dei siti ?
La scelta di ispezionare e informarsi nel mese di gennaio sull’andamento della lotta contro il turismo di massa che sta consumando Venezia ci è sembrata a dir poco imbarazzante.
Perché gennaio è chiaramente il mese meno rappresentativo di tutto l’anno di quello che Venezia è diventata.
Lo sappiamo bene, noi, turisti incondizionatamente innamorati della città che da decenni visitiamo più volte all’anno.
Proprio come i veneziani, gennaio è un mese a cui teniamo particolarmente proprio perché finalmente ritroviamo la pace che tanto si addice alla Serenissima.
Mi rassicuri, in questo rapporto sulla sua recente visita, non parlerà mica di un’ispezione ?
Perché questa famosa ispezione dell’Unesco, se solo sapeste quanti di noi l’aspettavano con impazienza…
Più precisamente, l’attendiamo dal luglio 2016, quando Francesco Bandarin, l’allora direttore della cultura della vostra istituzione, e Jad Tabet, esperto del comitato del patrimonio, in un commovente discorso, hanno partecipato alla decisione dell’Unesco di dare un ultimatum al governo italiano denunciando la deriva di questa favolosa città.
Venezia sarà classificata dall’UNESCO come sito in pericolo ?
Turismo di massa, esodo degli abitanti, negozi di paccottiglie, Grandi Navi e tutela dell’ecosistema lagunare, moto-ondoso, e altrettanti temi che noi, amanti di Venezia e i residenti, denunciamo da tempo, abbiamo aspettato di vedere emergere… abbiamo aspettato febbrilmente; l’ispezione e poi il verdetto.
Un primo verdetto è stato rinviato all’anno seguente: nel 2017. Per dare una possibilità al cambiamento, per dare tempo per migliorare. Poi una seconda volta, è stato rinviato al2019.
E infine la scadenza annunciata per il mese di luglio 2020. L’ultima, davvero?
Ma allora cosa ne pensa di questa ispezione, di questa visita in loco che dovrebbe permettere di giudicare la situazione, di avere lo sguardo pertinente e acuto di un San Tommaso che crede solo a ciò che vede?
Com’è possibile avere uno sguardo critico su Venezia quando a gennaio non passa nessuna delle Grandi Navi che contribuiscono a fare di Venezia la città più inquinata d’Italia, quando in alta stagione ce ne sono fino a otto al giorno?
Com’è possibile essere obbiettivi quando la città iper-turistica che accoglie più di 30 milioni di visitatori su soli 7 km quadrati l’anno, a gennaio, quando non c’è più nessuno? Non vi si trovano nemmeno i Veneziani che solitamente approfittano di questo periodo per andare in vacanza.
Nel giro di una settimana avreste visto con i vostri occhi la manifestazione contro il moto-ondoso che riunisce tutte le remiere, 200 barche, che protestano contro i motoscafi la cui alta frequenza e vortici indeboliscono le fondamenta della città e impediscono di praticare serenamente la tradizione della voga veneziana o della Vela Terza.
Spero almeno che la visita degli ispettori abbia permesso loro di incontrare questi monaci capuccini che erano desolati nell’anticipazione della possibile (anche se non ancora officialmente deliberata) costruzione di un enesimo albergo al posto del Gasometri, ombreggiando così il sole che è indispensabile per le loro piantagioni di vite e rendendo vani anni di sforzi di coltivazione.
Cosa dicono della post regolarizzazione inerente alla creazione due anni fa (senza autorisazione) del nuovo hotel Nobile Ca’ Corner nel bel mezzo di una moratoria sull’apertura di nuovi alberghi?
Speriamo che la loro visita li abbia portati davanti alla farmacia Morelli di Campo San Barteo e che abbiano potuto vedere, sul bancone allestito dall’associazione veneziana Venessia.com, passare sotto la soglia dei 52.000 il numero di Veneziani che vivono nel centro storico della città quando solo 50 anni fa erano 150.000.
Questa passeggiata ha permesso loro di andare a salutare la signora Marcella, una degli anziani che quest’anno sono stati sfrattati dal loro alloggi occupati per più di 50 anni a favore della creazione di residenze turistiche ?
Hanno avuto il tempo di stupirsi del tasso di crescita degli alloggi Airbnb di quest’anno, +13%*, il più alto d’Italia?
Verrà detto che la soluzione di non far più passare le Grandi Navi davanti al canale San Marco e che l’Unesco ha descritto nel luglio 2019 come un progresso, è in realtà una soluzione decretata dai maggiori esperti ambientali della laguna poiché rafforza lo scavo del fragile ecosistema lagunare e moltiplicando gli effetti dell’acqua alta?
Non siamo politici, non abbiamo l’ambizione di esserlo.
Siamo semplici appassionati di Venezia uniti in un’associazione francese, uniti dall’amore per questa città che ci tocca e ci concerne come ha fatto per tanti uomini illustri, scrittori, artisti, musicisti prima di noi.
A nostro onore forse abbiamo solo un po’ di buon senso popolare.
Ci lasci pensare che lo stesso buon senso popolare sia anche nella mente delle nostre grandi istituzioni internazionali e perche non tornate a ispezionare Venezia in un altro momento ? e non solo nel mese dell’anno in cui Venezia torna ad essere quello che non è più.
Nel ringraziarLa per il Suo ascolto, Le invio i nostri più distinti saluti.
Isabelle Kahna
Presidente de « Les Ailes de Venise »
Fonte : * sito internet « inside AIRBNB »